Il Ministero della Difesa russo comunica: “Kiev attacca i campi d’aviazione di cinque regioni russe. Non sono state segnalate vittime né tra i militari né tra i civili”. Secondo le informazioni diffuse da Kiev (riportate dal Wall Street Journal), l’attacco è stato così condotto: “L’agenzia dei servizi segreti dell’Ucraina (SBU) ha contrabbandato in Russia parti di droni ucraini e li ha assemblati in un luogo segreto. Gli agenti della SBU in Russia hanno usato camionisti inconsapevoli per consegnare una moderna versione del Cavallo di Troia, nascondendo i droni nei tetti di legno dei container. Domenica, i tetti – attivati a distanza – si sono aperti sui camion vicino alle basi aeree russe. Più di 100 quadricotteri – piccoli droni con quattro rotori – sono decollati e hanno sfrecciato verso i loro obiettivi, distruggendo 13 aerei russi parcheggiati sulle piste”. Ciò che Kiev non dice è che una operazione di questo tipo richiede alte tecnologie e reti satellitari militari che l’Ucraina non possiede. Evidentemente esse sono state fornite all’Ucraina dalla NATO. Che i servizi segreti ucraini siano formati e addestrati da quelli statunitensi e NATO, non è un segreto. “La CIA – conferma il New York Times – aiuta segretamente l’Ucraina a combattere Putin. Per oltre un decennio, gli Stati Uniti hanno coltivato una partnership segreta di intelligence con l’Ucraina che ora è fondamentale per entrambi i Paesi nel contrastare la Russia.”

Come c’era da aspettarsi dopo l’attacco dei droni e le azioni di sabotaggio del ponte di Crimea e altri due ponti russi, che hanno provocato tra i civili oltre cento morti e feriti, la Russia ha risposto con un pesante attacco a Kiev e altre città ucraine. A rendere questa guerra ancora più pericolosa è il fatto che le truppe tedesche hanno iniziato il primo dispiegamento permanente all’estero dalla Seconda Guerra Mondiale.: una unità di combattimento pesante di 4.800 soldati e 200 civili è stata schierata in Lituania a ridosso della Russia. Essendo la Germania membro della NATO, gli altri membri della Alleanza sono obbligati ad assistere le truppe tedesche. In un eventuale scontro con quelle russe.

Il presidente Trump – che aveva promesso in campagna elettorale di mettere fine a questa guerra incontrando direttamente Putin – dichiara che “Russia e Ucraina hanno bisogno di continuare a combattere prima di fare la pace. Continueranno a litigare – ha detto Trump, usando l’analogia dei bambini che litigano in un parco o dei giocatori di hockey che tirano pugni prima che la scaramuccia venga interrotta – Forse dovrete continuare a combattere, soffrendo molto, perché entrambe le parti stanno soffrendo” (The Wall Street Journal).

Allo stesso tempo, il nuovo capo del Pentagono, Pete Hegseth dichiara alla riunione NATO dei ministri della Difesa: “Il motivo per cui sono qui è assicurarmi che ogni Paese della NATO capisca che ogni spalla deve essere all’aratro; ogni Paese deve contribuire – al livello del 5% del suo prodotto interno lordo – come riconoscimento della natura della minaccia”. Quali saranno le conseguenze per l’Italia? La spesa militare annua dell’Italia nel 2025 equivale a una media di circa 97 milioni di euro al giorno. Tra poco, in base all’impegno assunto nella Nato, dovrà salire a una media di 124 milioni di euro al giorno. L’obiettivo del 5% richiesto dagli Stati Uniti comporta per l’Italia una spesa militare media di oltre 300 milioni di euro al giorno.

Manlio Dinucci

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